Lo sai che c'ho pensato? Ho pensato come mi hai trascinato l'ultima volta verso l'infinito e come mi hai dato delle certezze che non erano mie, ma erano pur sempre le certezze che volevo avere. Non sto parlando dal cuore adesso, sto parlando dalla mente, dal mio pensiero troppo rapido per essere preso e troppo lento a volte per poter realizzare quanto sono fortunata.
A volte ho la sensazione che se ci penso sopra troppo, poi magari svanisce dalla mia vita, questo sentimento di voler fare di tutto, di poter farlo, di essere completa e di avere la libertà di non .
La distanza è troppo grande, troppo dolorosa, e poi mia mente è oramai fatta così: quando c'é il rischio che una cosa diventa dolorosa al minimo, la blocca. La blocca come il muro di un antico castello blocca l'invasione di un'armata che vuole entrare per forza nel castello, ma basando il suo modo di agire su una tattica precisamente pensata. Sì... precisamente pensata... niente di spontaneo, niente di naturale... così la percepisce mia mente, che è poi tanto complessa che se volessi mettere tutto ciò che sa fare in un libro, quel libro peserebbe troppo e muoverebbe la terra.
Ma la mia anima? La mia anima è così leggera che se le muoveresti la mano davanti leggermente, sparrirebbe nel nulla, inghiotita dalla sua propria purezza, vollerebbe via senza pensarci due volte o più di un secondo. La mia anima...
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